Riconoscere un DCA precocemente e iniziare un trattamento tempestivo influenzano l’esito positivo della terapia e, quindi, la possibilità di guarigione.

Diventa così molto importante identificare presto una situazione a rischio, spesso chi coglie i primi sintomi di un disturbo alimentare è chi vive con queste persone, spesso i genitori.

Ma quali sono i campanelli d’allarme di un disturbo dell’alimentazione?

La restrizione alimentare: mettersi a dieta in modo molto rigido, quasi estremo, eliminare certi tipi di alimenti o gruppi alimentari, saltare i pasti, contare ossessivamente le calorie, bere molta acqua o tisane, usare molte spezie
Un esercizio fisico eccessivo con lo scopo dichiarato di perdere peso o di bruciare le calorie ingerite in eccesso
Un forte e nuovo interesse per la cucina: come seguire continuamente programmi di cucina
Un rapido calo di peso in soggetti anche sovrappeso o rallentamento/arresto della crescita in pubertà e adolescenza
Disturbi gastrointestinali: sensazione di pienezza o stitichezza
L’amenorrea per almeno 3 mesi o assenza del menarca
La paura di ingrassare, check corporei o evitamenti: pesarsi più volte al giorno, passare molto tempo allo specchio, misurarsi o pinzarsi parti del corpo, guardare e confrontarsi continuamente con modelle o influencer sui social
Gli sbalzi di umore, tristezza, ansia ingiustificate: spesso i genitori notano un cambiamento del carattere delle proprie figlie\i
L’isolamento sociale: riduzione delle uscite con gli amici, passare più tempo a casa soli, calo dell’interesse per attività apprezzate in precedenza..)

Le conseguenze che il DCA può poi determinare sono molteplici e tanto più gravi quanto il disturbo è duraturo o insorge precocemente in pubertà.

Dal punto di vista fisico le principali complicanze sono:

problemi cardiocircolatori: riduzione della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, aritmie anche gravi
problemi renali come conseguenza della disidratazione e delle perdite elettroliti conseguenti al vomito e all’abuso di lassativi e diuretici
anomalie cerebrali e neurologiche anche permanenti
disturbi gastrointestinali: senso di pienezza e stipsi
danni allo smalto dentale indotti dal vomito ripetuto
anomalie della pelle: mani e piedi arrossati e freddi, peluria diffusa, perdita di capelli, pelle secca e squamosa
alterazioni ossee: osteopenia e osteoporosi
amenorrea e alterata fertilità
ritardo o arresto della crescita durante la pubertà
alterazioni muscolari e neurologiche: astenia legata alla perdita di massa muscolare
alterazioni ematologiche e immunologiche: anemia, riduzione di globuli bianchi e delle piastrine

Le complicanze psicologiche sono:

• ansia, depressione, irritabilità, sbalzi umore
• bassa autostima, eccessiva autocritica
• difficoltà del sonno
• calo dell’interesse sessuale
• aumento dell’ossessività
• difficoltà di concentrazione

Anche le relazioni interpersonali e l’andamento lavorativo/ scolastico vengono danneggiati:

famiglia: aumento delle discussioni e difficoltà di relazione con i genitori o partner dovuto a sbalzi di umore o riguardanti l’alimentazione
amicizie: vengono trascurate per concentrarsi sul proprio peso e sull’alimentazione, vengono evitati così inviti a pranzo o a cena per la paura di non avere la situazione sotto controllo
scuola/lavoro: inizialmente c’è la tendenza a organizzare tutto in modo molto meticoloso e preciso con un miglioramento della resa, ma con il progredire del disturbo e del sottopeso si ha un calo della concentrazione, dell’attenzione e della comprensione fino ad arrivare all’interruzione del lavoro o della scuola

Come già anticipato, un riconoscimento precoce dei DCA è fondamentale per poter raggiungere la guarigione, ma spesso è molto difficile per le persone che stanno vicino a chi ha un DCA trovare le parole e la forza per affrontare con loro l’argomento, quello che capita il più delle volte è che si osserva in silenzio impotenti davanti al disturbo o si alza la voce pensando di persuadere così il paziente a sottoporsi a una terapia.

Non esistono approcci infallibili per trattare l’argomento, anche perché, spesso, chi soffre di un disturbo alimentare ne ha vergogna.

Il mio consiglio è quello di mostrare con calma la propria preoccupazione al proprio figlio/ figlia, amica/o, partner riguardo alla suo stato di salute e ad alcuni cambiamenti legati alle sue modalità di mangiare, proponendogli poi una visita con un medico specializzato in situazioni come la sua per avere un parere.