La CBT-OB, di cui parlo anche in un mio articolo precedente, è una terapia studiata su misura per coloro che sono affetti da obesità. Il suo obiettivo è aiutare a superare gli ostacoli alla perdita e al mantenimento del peso incontrati dai pazienti trattati con metodo tradizionale (ossia con la sola prescrizione di una dieta).

La CBT -OB si basa su un rapporto di collaborazione tra medico e paziente, in cui il paziente è parte attiva del suo percorso e diventa esperto della sua problematica e di come trattarla. Il paziente è libero di scegliere i propri cambiamenti, mentre il medico gli fornisce le conoscenze, le informazioni e le procedure che servono per farlo.

Il protocollo ambulatoriale prevede un lavoro di equipe di cui fanno parte un medico nutrizionista, uno psicoterapeuta e uno scienziato motorio.

Si inizia con un incontro preliminare in cui il medico raccoglie i dati anamnestici, visita il paziente e richiede eventuali esami per tracciare al meglio il quadro clinico. Si discutono con il paziente i pro e contro del cambiare il proprio stile di vita e si trova il momento giusto per iniziare il percorso: per esempio, se un paziente sa che dopo un mese partirà per le vacanze, è meglio aspettare.

Poi si parte con la fase 1 che ha una durata di 6 mesi ed è una fase di perdita di peso. Gli incontri sono settimanali per i primi 2 mesi, successivamente si passerà a una visita ogni 2 settimane. Gli obiettivi iniziali sono imparare a monitorare l’energia assunta con la dieta e quella spesa in base al proprio metabolismo e all’attività fisica svolta (camminata ed alcune attività aggiuntive), imparare a contare i passi e, per chi lo desidera, iniziare un programma di esercizio fisico formale (su indicazione dello scienziato motorio).
Componente fondamentale di questa fase è imparare ad affrontare gli ostacoli alla perdita peso. Di queste difficoltà ne esistono diversi e variano da persona a persona, quindi, individuate quelle proprie del paziente, si inizia a lavorare dal punto di vista cognitivo per superarli.

Alcuni esempi possono essere:

Vista del cibo: è importante affrontare come fare la spesa, come riporre il cibo, come cucinarlo

Emozioni come ansia, stress, noia: “oggi non ho nulla da fare, che noia”, frase che sarà capitato a tutti di pensare prima di iniziare a mangiare biscotti in una domenica pomeriggio a casa

Pensieri problematici: “Mangio perché tanto ormai sono grasso”, “Mangio perché oggi al lavoro è stata una giornata dura”, “Mangio, tanto oggi sono in compagnia, per una volta”, “Inutile, non ho volontà, tanto vale che mangi”

Gratificazione: sentirsi appagati, rilassati dopo aver mangiato

Un altro elemento importante è il lavoro che si fa sulle aspettative del paziente in termini di peso desiderato e peso accettabile. E’ fondamentale affrontare quelle convinzioni che il paziente attribuisce alla perdita di peso, ma che con esso in verità hanno poco a che fare: “Ah, quando avrò perso peso finalmente potrò cercare un nuovo lavoro”.

Il punto forza della CBT-OB è proprio il lavoro che si fa su questi aspetti spesso tralasciati da altri approcci.

Raggiunti gli obiettivi della fase 1, prima di avanzare con la successiva, ovvero il mantenimento del peso corporeo raggiunto, si discutono quali possono essere gli ostacoli a questa nuova fase e si stabiliscono le procedure, ad esempio la misura settimanale del peso, e le abitudini da portare avanti.

Per affrontare preventivamente le future situazioni di rischio (come una vacanza, un cambio lavoro o altri eventi particolari o stressanti) prepareremo insieme un piano scritto in cui individuare le procedure da applicare contro le ricadute.

La fase 2 vera e propria ha la durata di 1 anno e le sedute sono mensili. Non bisogna sottovalutare questo periodo: l’obiettivo sarà capire che mantenere i risultati richiede lo stesso impegno del perdere peso.